L’homo liberalis non è una figura mitologica e nemmeno un’invenzione filosofica. È il solo “tipo” di uomo esistente in natura, è la più fedele rappresentazione dell’homo sapiens guardato in movimento, nella sua incessante ricerca di appagamento individuale e sociale. Motore di ogni progresso.
L’homo Liberalis
Tra monopattini e banchi con le ruote, l’Italia va. Nonostante l’incompetenza della stragrande maggioranza della classe politica, come ha giustamente denunciato Massimo Cacciari in un recente intervento televisivo (https://www.liberoquotidiano.it), il paese ha voglia di ripartire, ha energie per farlo e pure fantasia per inventarsi nuovi mondi.
A dire il vero, di vento in poppa non ce n’è e quindi per ora la navigazione è lenta, molto lenta, ed è pure a vista. La politica, tuttavia, può essere determinante per agevolare la strambata e il giro di boa. Ha un compito fondamentale, che viene prima di tutti gli altri: dare spazio all’homo liberalis.
Questo è il vento che occorre!
L’Italia va
L’homo liberalis non è una figura mitologica e nemmeno un’invenzione filosofica. È il solo “tipo” di uomo esistente in natura, è la più fedele rappresentazione dell’homo sapiens guardato in movimento, nella sua incessante ricerca di appagamento individuale e sociale. Motore di ogni progresso.
L’uomo prigioniero, invece, è lo sfregio di quello, artificialmente creato nei laboratori della politica statalista.
La negazione delle libertà
Il governo in carica, però, non creerà quello spazio, non darà respiro alle libertà, possiamo esserne certi. Determinato com’è a non lasciare il Palazzo, nei prossimi mesi cercherà in tutti i modi possibili di portare avanti la sua opera di trasformazione dell’homo liberalis in homo captivis. La nazionalizzazione dell’economia accompagnata dalla schiavitù del debito, la compressione delle libertà di movimento e lavoro, la riduzione della rappresentatività parlamentare, le leggi liberticide unite al giustizialismo imperante, delimitano già lo specchio di mare nel quale avverrà la navigazione.
Il DNA delle forze di maggioranza e la politica post ideologica
E’ il corredo genetico delle forze di maggioranza che rende impossibili azioni incentrate sulle libertà. La loro ideologia statalista è paradossalmente più forte di quella che animava molti dei partiti novecenteschi. La politica post ideologica non esiste, è un loro bluff.
In questo scenario si dovrà decidere come investire le risorse che arriveranno dall’Europa, quali progetti privilegiare, quali scartare, come raddrizzare l’albero storto della produttività economica, della fiscalità e della spesa, e quelli ugualmente storti della sanità, dell’istruzione, della giustizia, della pubblica amministrazione, dei trasporti, dell’ambiente e via via.
E’ illusorio credere che chi fa giocare il popolo con monopattini e banchi a rotelle possa credere che la libertà sia il bene più importante, ancora più importante dell’uguaglianza, come insegna Karl Popper. Assai difficile, allora, che arrivi un possente maestrale.